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Matrimonio e coppie di fatto. L’articolo 29

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“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.”

L’Art 29, è un articolo che viene spesso tirato in ballo quando si parla di coppie di fatto o di matrimoni tra persone dello stesso sesso. I nostri costituenti, a differenza degli altri Paesi affini al nostro, non hanno specificato se con il termine “matrimonio” si intendesse solo il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Infatti per noi sarebbe molto più facile, rispetto agli altri Paesi, estenderlo anche alle coppie omosessuali. La Corte Europea, a livello comunitario, ha già precisato che l’Art. 12 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) non debba essere limitato in tutti i casi al matrimonio tra persone dello stesso sesso ( ma per come stanno le cose ascia decidere alla varie legislazioni nazionali). Ed infatti recentemente Francia e Inghilterra si sono mosse, concedendo il matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso.

La nostra Corte Costituzionale, in tal senso, ha già specificato che la mancanza di un istituto giuridico specifico nel nostro ordinamento (il quale compito per la creazione spetta alla discrezionalità del Parlamento) impedisce un riconoscimento formale. Attualmente, l’unico mezzo per le coppie omosessuali è quello dei registri delle Unioni Civili, il quale ogni Comune è libero di istituire per permettere l’equiparazione amministrativa delle coppie di fatto (diritto alle case popolari ecc). Ovviamente la battaglia per la concessione dei diritti civili anche alle coppie omosessuali, non può fermarsi qui, visto anche le differenze importanti che intercorrono tra coloro sposati e coloro che convivono. Infatti in questo campo, le coppie omosessuali trovano complicità con le coppie di fatto eterosessuali, data la negazione di alcuni diritti come, ad esempio: l’autorizzazione di un intervento urgente e rischioso, visto che il partner non figura come parente, oppure, se la convivenza termina a seguito di separazione, il convivente in stato di bisogno non ha diritto a nessun sostegno economico da parte dell’altro. E questi, sono solo alcuni dei diritti non concessi alle coppie di fatto.

Per questo è in atto una insistente battaglia sui Diritti Civili. Sperando che, il Parlamento, provveda al più presto a colmare i vuoti legislativi per istituire matrimoni omosessuali (allineandosi di fatto con le direttive europee e con gli altri Stati membri), e cercando di garantire anche, visto le necessità, alcuni diritti importanti come quelli elencati per le coppie di fatto.

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