Qualche giorno fa ho scritto un articolo su Effetto Venezia (citando per l’appunto il mitico film di fantasy), anticipando di poche ore le polemiche esplose prima su internet e poi sui giornali, dello spettacolo di Amici di Maria all’interno della programmazione di Effetto Venezia (con tanto di spettacolo di protesta, indetto da numerosi artisti livornesi, alla Terrazza Mascagni denominato Nemici di Maria).
Oggi il direttore artistico della manifestazione Mario Menicagli risponde attraverso le pagine del Tirreno difendendo (ovviamente) le sue scelte e rilanciando contro chi lo critica, blogger e social in primis.
A mio avviso il problema di questa edizione di Effetto Venezia è tutto politico.
Il lato economico può essere analizzato e sicuramente a fine manifestazione verranno tirati i bilanci, quindi eviterei di farlo preventivamente. Con una sola precisazione, che non può essere confutata: 430mila euro non sono briciole, come molti cercano di far passare, per l’organizzazione di una manifestazione, anche se suddivisa tra 150mila di spettacoli (dove vanno tutte le attenzioni e le critiche) e 270mila di logistica.
Qui bisogna considerare che il direttore artistico di Effetto Venezia viene nominato direttamente dall’Amministrazione, nello specifico dall’Assessore alle Culture del Comune di Livorno.
Dal suo insediamento, la scelta di Mario Tredici è stata sempre la stessa, l’attuale direttore artistico Mario Menicagli. Mi viene quindi da pensare che la nostra attuale Amministrazione sia molto soddisfatta del lavoro svolto nelle ultime edizioni, avendolo riconfermato per 4 volte consecutive.
Lo stesso Tredici dichiarò lo scorso inverno che la scelta naturale per il direttore artistico di Effetto Venezia sarebbe stata quella della riconferma, visti gli ottimi risultati conseguiti.
Effetto Venezia è indubbiamente la manifestazione più importante dell’anno a Livorno, dove l’Amministrazione investe maggiormente e che ha maggiore richiamo di spettatori.
Se si considera che l’evento più importante è il Rigoletto, che costerà addirittura 50mila euro, e che il Goldoni utilizza quasi tutto il proprio bilancio per la lirica, mi viene da pensare che la nostra Amministrazione veda Livorno come un enorme bacino in cui la lirica e l’opera siano gli elementi fondativi. Un enorme teatro a cielo aperto che possa portare enormi masse e possa diffondere cultura classica in ogni angolo della regione.
Peccato che nella nostra città il teatro principale, il Goldoni appunto, abbia enormi difficoltà economiche, con un numero di abbonati in costante diminuzione e attualmente non è neanche garantita la prossima stagione. Mentre altri teatri cittadini siano addirittura chiusi, alcuni sono addirittura diventati dei bei negozi!!
Allora è giusto politicamente che ancora una volta la maggior parte delle risorse venga investita esclusivamente nel settore della lirica? La linea politica della nostra Amministrazione è indirizzata in questa direzione? Vogliamo fare concorrenza al Festival Pucciniano di Torre del Lago?
Bene, ci sto, ma diciamolo apertamente. E soprattutto evitiamo inutili sprechi di energie e di risorse dando il contentino (per far aumentare i numeri di palchi e spettacoli da snocciolare in conferenza stampa) agli artisti livornesi o ad altri generi musicali, relegandoli negli angoli del quartiere.
Investite tutto nella vostra idea di cultura da presentare a Effetto Venezia e siatene orgogliosi.
A questo serve una direzione artistica, a dare una linea ben precisa.
Lirica e Amici di Maria, questa è la direzione artistica di Effetto Venezia, con il beneplacito dell’attuale Amministrazione.
Ai posteri l’ardua sentenza…