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Dieci libri per apparire sapienti di politica. Puntata 2: Il mercato del gas naturale in Italia

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Ovvero, dicevamo, “seconda puntata: apparire sapienti su dove sta andando la politica regionale”.

Prima ancora di discutere se siate pro o contro: lo sapete cos’è un rigassificatore? Facciamo finta che sia la condizione per entrare al Sonnino: entri solo se rispondi con più di centocinquanta parole (vengono contate una per una) alla domanda “cos’è un rigassificatore”. E’ sabato: scapole e piedi splendono sotto il sole. Tutti vogliono vedere se lo sai. Cos’è un rigassificatore?

Ma qui si chiama già qualcosa che più che sapere è capacità di pensare, perchè non è che se anche sei ingegnere ti basta dire cosa fa un impianto di rigassificazione e sei a posto, no. Qui si tratta di pensiero ‘socio-economico’ diciamo, perchè se sai cos’è un rigassificatore a quel punto la sfinge che ti interroga sul cancello del Sonnino pretenderà che tu sappia a cosa serve, in quale dibattito è inserito e come sia possibile – se non per fare come Ruby alle feste di Silvio – che tu accetti che una sfinge ti blocchi sotto il sole a casa tua e ti lasci andare al mare solo se sai rispondere a questa domanda.

L’amico che ha scritto il libro di cui si parla ora ha un cognome indimenticabile e una storia giudiziaria altrettanto poco dimenticabile. Alludo, in aperta sincerità, a una cosa che gli è successa l’anno scorso: voi date un’occhiata con un minimo di coscienza. Il libro è Il mercato del gas naturale in Italia, Enrico Corali, Franco Angeli, 2000.

La sottoscritta non ha esattamente suonato la chitarra fumando una canna, mentre si sfangava le 220 pagine che ora consiglia a voi. Eppure se la sente di dire che si imparano un sacco di cose. E che nel panorama degli studi tecnici sulle scelte economiche e politiche che condizioneranno il futuro della Toscana questo è un libro facile. Davvero. Cioè, a parte che non abbiate remore a andare su google per capire una parola ogni tanto (se le avete c’è sempre Silvio Berlusconi che fa le cose semplici semplici e potete votare lui tranquilli mentre sprofondiamo nell’ade della mafia europea), non è un libro difficile.

Un passo indietro per spiegare perchè consiglio di faticare su un libro che parla di legge economica nazionale sull’energia. Lo faccio perchè viviamo in una regione che ci permette di dimenticare con leggerezza quanto siano fondamentali, per qualsiasi amministrazione, le politiche energetiche. Noi in Toscana i soldi li facciamo circolare con il turismo (chiaro no?) e poi, non troppo meno primariamente, con un tessuto di produzione di prodotti e prodottini, dalla lavorazione nel settore alimentare, alla ricchezza del vino e dell’olio, ma anche alla tradizione di distretti tessili, per esempio, come quello di Prato e manufattorieri, quali la pregevole Sinalunga. Qual’è la specificità del livornese, in questo quadro, specificità di una zona dove avrete notato che non si vede l’ombra di una conceria, dove una zuppa di pesce col pomodoro se la deve vedere, a brand, con le mucche più pregiate d’Italia, e dove le colline – se danno un po’ di vino spariscono nel confronto con le produzioni limitrofe? La specificità di Livorno è di costituire – vedi Piombino e Rosignano – il polo ‘più pesantemente industriale della regione’. Lungi dal confezionare un’opionione politica già pronta, dico solo pensateci. E cominciate leggendo Il mercato del gas naturale in Italia.

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