Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Parliamo di politica, più o meno seriamente.
Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

“Festeggiamo dove abbiamo vinto, mettiamoci in discussione dove abbiamo perso”

Condividi

Facebook
Twitter
Telegram
WhatsApp

Per il titolo, ringrazio Giovanna Furlan, che in poche righe fa una splendida analisi del voto.

In secondo luogo, voglio ringraziare Marco Ruggeri, per essersi messo in gioco per la città, per averci messo la faccia, aver cercato di “rattoppare” le mancanze del partito a livello locale in un momento non facile nel rapporto fra Pd e città.

L’analisi del voto è presto fatta, basta vedere i flussi elettorali fra Europee e comunali al primo turno e scarto di voti fra il primo turno e il ballottaggio: 17% di differenza al primo turno fra Europee e Comunali (effetto Renzi) e quasi cinquemila voti in meno al secondo turno.

Questo è, in poche righe, il risultato del Pd a Livorno, c’è poco altro da aggiungere, sarei ridondante e barocco.

Sicuramente le mancanze della precedente amministrazione hanno pesato sul voto amministrativo (che però, ha obbiettivamente una portata politica quantomeno storica) deficit di politiche che conosciamo tutti: IMU, TASI e gabelle locali fra le più alte del Paese con un’offerta di servizi non all’altezza della pressione fiscale; l’IKEA “regalata” a Pisa, crociere che scappano da Livorno ecc ecc… ma personalmente credo ci sia dell’altro: il Partito Democratico a Livorno, in questa tornata elettorale, non ha incarnato quella voglia di cambiamento e rinnovamento che, evidentemente, incarna lo stesso a livello nazionale.

Questa è la lezione che la Sinistra (soprattutto a Livorno) deve imparare: o la Sinistra si ripensa e rivede il suo ruolo o prima o poi e’ destinata a perdere.

Su queste basi, dobbiamo metterci in discussione, su queste basi dobbiamo ricostruire il partito e il suo rapporto con la città.

Fin qui, “l’analisi del voto” eterno mostro mangia tempo della Sinistra italiana.

Ha vinto Filippo Nogarin, è il Sindaco di Livorno, quindi di tutti e spero faccia l’interesse comune con raziocinio, (anche a costo di mettersi contro il ducetto al pesto, Beppe Grillo, come il suo collega di Parma Pizzarotti) a lui la prova del Governo, che spesso comporta anche scelte impopolari: dovrà pagare un dazio politico non da poco, visto che ha ricevuto l’endorsment da un elettorato variegato,sia da destra che da sinistra, questo lo spingerà a prendere decisioni nette, tranchant, che la città richiede?

Vedremo.

Intanto, una domanda: come si fa a dire di “voler rilanciare il piccolo commercio delle botteghe, basta grande distribuzione” e dire subito “Sì, apriamo l’Esselunga”(che a me sta bene eh, la concorrenza è un bene per il consumatore)?

P.S: Il M5S ha impostato la campagna elettorale con lo slogan: “è settant’anni che governano”, strizzando l’occhio alla destra livornese, perennemente sconfitta, ma questo slogan è diventato proprio di tutte le formazioni anti-Pd, comrese quella di Sinistra, a loro chiedo: scusate, ma dal 1945 ad oggi, quali forze hanno governato la città?Di che orientamento politico? Il PLI?La DC?L’MSI? Prendersela con i governi di “settant’anni” è prendersela con se stessi.

Ultimi articoli