Domenica 7 Dicembre dalle ore 8 alle ore 20 è possibile recarsi al proprio seggio muniti di tessera elettorale e documento d’identità per votare il Segretario Territoriale del PD di Livorno. Lo possono fare (per fortuna) gli iscritti ed i non iscritti al partito. Perché per fortuna? Perché dopo la disfatta delle ultime elezioni comunali, mi pare chiaro che per cambiare il PD livornese non possono bastare gli attuali iscritti. C’è chi, come me, gli “vengono le bolle” a pensare di prendere la tessera del partito democratico, ma allo stesso tempo è consapevole che per contrastare il sentimento di anti-politica c’è bisogno di un partito serio e forte non più radicato a logiche territoriali e clientelari. È difficile sicuramente, cambiare una “mentalità”, una “cultura”, ma un buon inizio lo sto vedendo nella candidatura di Lorenzo Bacci, Sindaco di Collesalvetti. Che non a caso, molti dei miei colleghi di questo blog, iscritti al PD, appoggeranno.
Quand’ero all’Italia dei Valori, con Bacci, non abbiamo mai avuto alcun tipo di problema, eccetto le normali incomprensioni politiche che possono nascere ogni tanto. Tant’è che abbiamo finito il primo mandato stando sempre in maggioranza, cosa che per ricordare, non è avvenuta nel Comune di Livorno. Conoscere le dinamiche territoriali, essere già propenso ad ogni confronto politico, porta il Sindaco Bacci in una posizione particolarmente favorevole verso un ruolo di Segretario Territoriale.
Ma la prova più grande, dell’affidabilità della persona, è da ricercare nelle ultime elezioni comunali: secondo mandato e 65,2% di consensi. Tenendo fortemente a bada i 5 Stelle che, se a 100 metri più in là hanno conquistato il capoluogo di Provincia, a Collesalvetti si fermano a circa il 18%. Con un affluenza che è calata di 5 punti, rimanendo sul 69,22% contro i 74,42% del 2009. Proprio il 2009 è da prendere come riferimento per vedere il premio che i cittadini di Collesalvetti hanno voluto dare a Bacci. Nel 2009 ha vinto con il 75,4% di consensi contro i 24,6% dello sfidante del PDL. Questo per dire che, se analizziamo i periodi ed i numeri, il Sindaco Lorenzo Bacci ha letteralmente dominato le ultime elezioni politiche. Eppure, ripeto, a 100 metri più in là i livornesi non si sono fatti problemi a punire il PD. Questo a rimarcare l’ottimo lavoro svolto nel Comune di Collesalvetti.
Forte di questo biglietto da visita, possiamo quindi dare un certo peso alle sue parole, che sono rassicuranti per persone come me, che vorrebbero vedere un PD nuovo e propositivo:«Il PD che verrà – dice da via Donnini – non sarà più un partito dove si parla di persone che con le loro storie pensano di poterne condizionare il futuro. Le amministrative sono state lo specchio di questo gioco di correnti, ma tutto finirà il 7 dicembre». Bacci è un fiume in piena: le altre candidature, dice, «parlano fra di loro» e dietro hanno una «filiera di provenienza correntizia locale»: «Susini e Biricotti da anni condizionano la vita del partito», «nell’area civatiana dietro la candidatura di Rossi riecco Ceccantini» e «l’influenza della Bolognesi continua negli anni». Ma «le persone che si avvicinano al PD – incalza – si sono rotte le scatole di cappe di rappresentanza e protettorati» (da Il Tirreno).
Qui a Livorno lo stanno criticando su più fronti, ma mai nel merito delle proposte (e mi pare di sentire solo polemiche dagli avversari, senza contenuti, avanti solo con le etichette), dove troviamo, ad esempio, porto ed interporto, nel concetto di aria vasta, dove si è già espresso abbondantemente e ha più volte centrato il nocciolo della questione. È chiaro che Livorno, se vuole ripartire, deve partire dalle fondamenta che già ha, e che sono poco sfruttate per le potenzialità che hanno da offrire. Servono rappresentanti che abbiano un’idea in mente ben chiara, e che abbiano già fatto un percorso costruttivo che può servire al rilancio di un territorio ridotto allo sbando. Bacci ha già dato prova di affidabilità e competenza, dargli la possibilità di riformare un partito ed una nuova classe politica, è una scelta che deve essere fatta.