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Bilancio di un semestre in cui a Livorno è cambiato poco e in peggio

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Ed eccoci ai primi sei mesi di amministrazione Nogarin. Era l’11 giugno quando il neoeletto Sindaco di Livorno si insediava a Palazzo Civico dopo aver battuto, tre giorni prima, il candidato del Partito Democratico, Marco Ruggeri.
Vittoria storica: Livorno dal dopoguerra era infatti sempre stata amministrata dal PCI e dai partiti che a questo sono succeduti ( PDS, DS e PD). E che “fa giurisprudenza”: Parma a parte, dove la situazione politica interna è assai complessa, Livorno è la prima città amministrata dai 5 Stelle e tanto basta a suscitare le attenzioni di chi guarda con interesse al Movimento, con occhio scettico, come me, o con simpatia.

Nogarin non mi ha mai particolarmente impressionato: ho seguito la campagna elettorale da vicino e per tutta la durata della stessa mi è sembrato impreparato sui problemi della città e molto vago sul modo in cui risolverli. La crisi a Livorno si fa sentire in modo più pesante che altrove, passate le elezioni c’era un immediato bisogno di ripartire e la sua (molto) approssimativa conoscenza della cosiddetta “macchina burocratica” mi preoccupava molto.

Il suo programma prevedeva che nei primi cento giorni dall’insediamento sarebbero stati organizzati dei tavoli per il welfare che avrebbero prodotto delle Delibere di Giunta atte a ridurre le spese della politica a favore del sociale. Questi tavoli dopo sei mesi non ci sono stati, inoltre l’ultima previsione di bilancio di poche settimane fa prevede tagli di 450mila Euro di fondi per il sociale e una voce nuova al capitolo spese, che per la prima volta nella storia di Livorno prevedono un rimborso per gli spostamenti non istituzionali degli assessori (per il viaggio casa-lavoro e viceversa, per intenderci) quantificabile in 40mila Euro, alla faccia del punto programmatico che prevedeva un decurtamento di indennità e stipendi, tra cui il suo, che in campagna elettorale era stato garantito si sarebbe abbassato di 10 punti percentuali per poi scendere solo del 2%.

Il giorno dell’insediamento il nuovo primo cittadino, probabilmente più preso dall’entusiasmo che dalla ragione, aveva dichiarato che le tasse cittadine andavano abbassate perché troppo alte se parametrate a quelle delle altre città e che il trasporto pubblico, che incide solo per il 5/10% sulle casse del Comune, sarebbe stato reso gratuito. Le tasse per l’anno a venire sono state aumentate e del trasporto pubblico gratuito non se n’è più sentito parlare, ca va sans dire.

Uno dei primi doveri di un Sindaco è quello di formare una Giunta e renderla operativa. Nogarin in questa fase ha riscontrato molte difficoltà e bisogna ammettere che tutto l’ambiente 5 Stelle non l’ha aiutato.
In campagna elettorale aveva dichiarato che gli assessori e i dirigenti delle partecipate sarebbero stati selezionati attraverso un bando su internet, all’interno del quale si chiedeva ai candidati di compilare un questionario e di inviare il proprio Curriculum, modalità che avrebbe permesso di “scegliere le persone che hanno maggior competenza, a discapito dei sistemi clientelari e delle vecchie logiche di partito”, che in realtà hanno avuto un ruolo fondamentale nei ritardi accumulati per il completamento della Giunta, causando il siluramento di un’Assessora, Simona Corradini, ad appena 24 ore dalla nomina perche candidata nella lista civica Città Diversa alle ultime amministrative (uno dei requisiti del questionario prevedeva di non essere stati candidati o tesserati per liste o partiti diversi dal Movimento negli ultimi due anni) , cosa che ha sollevato un polverone da parte del meetup pentastellato locale costringendo l’Ingegnere aerospaziale a fare marcia indietro e rimuoverla. Lo stesso rischio è stato corso da altri tre assessori nominati nelle settimane successive ma è rientrato, dopo essersi portato dietro comunque un bel po di polemiche. Lecito poi sospettare che dietro certi nomi ci siano delle forzature, come nel caso di Marco Di Gennaro, nuovo Amministratore Unico di AAMPS (la partecipata del Comune che si occupa dei rifiuti) e di Gianni Lemmetti, nuovo Assessore al Bilancio: entrambi sembrano inadatti per il ruolo che ricoprono (il primo, definito addirittura “il nuovo Steve Jobs” da Nogarin, è laureato in radiologia, il secondo nonostante la Laurea in Economia e Commercio ha come massima esperienza in fatto di bilancio un passato come cassiere presso un noto locale versiliese) ed entrambi sono stati candidati senza successo per il Movimento durante le ultime elezioni europee riuscendo comunque, grazie allo stesso, a ricoprire posizioni di prestigio, alla faccia della trasparenza e della lontananza dalle logiche di partito tanto accusate dalla loro stessa filosofia.

Alla fine per completare la Giunta ci sono voluti quasi 3 mesi, durante i quali, oltre alle polemiche sopracitate, c’è stato modo di assistere a scene imbarazzanti, come il siparietto dello “sceriffo della Stazione”, all’anagrafe Maurizio Donati, personaggio folkloristico che durante una delle presentazioni degli assessori si è seduto accanto a Nogarin rimanendogli vicino per tutta la conferenza stampa e prendendo addirittura la parola per autoproclamarsi “Assessore alla Stazione”, e c’è stato modo di assistere anche a un vizio di forma: col Sindaco in ferie in Sicilia il capogruppo in Consiglio Comunale, Francesco Bastone, nel cuore di una notte di agosto invia una mail a giornali e capigruppo delle opposizioni annunciando i nomi di due nuovi assessori, procedura che spetta al primo cittadino, che dal canto suo per calmare le acque non ha saputo fare di meglio che postare un selfie sui social dalla spiaggia di San Vito lo Capo chiudendo la didascalia con la frase “e ora nomino assessore San Vito lo Capo, che mare!”, una battuta decisamente fuori luogo.

E questo semestre di gaffe e battute fuori luogo Nogarin ce ne ha regalate parecchie.
Come dimenticare, ad esempio, la battuta sul palco del Circo Massimo di Roma, dove durante la festa nazionale del Movimento 5 Stelle, dove incalzato dai presenti, rassicurava la folla di aver disinfettato l’ippodromo dopo averlo dato in concessione al PD per la Festa de L’Unità?! Per quanto mi riguarda, oltre che triste e stupida, è stata una battuta offensiva, ho provato rabbia sia per me che per tanti amici che hanno contribuito alla realizzazione della festa. Oppure l’ancor meno felice “da ingegnere guadagnavo di piu che da Sindaco, ma mica mi lamento!”(dalla sua ultima dichiarazione dei redditi risulta che da Sindaco percepisce circa 3500 Euro in piu) detta fuori da Palazzo Civico alle dipendenti di Cooplat, una cooperativa che lavora per una partecipata del suo Comune e che rischiavano di vedersi ridurre del 10% il personale e del 25% dello stipendio.

Battute che mi hanno consegnato una certezza che fino ad allora si limitava ad essere una sensazione: Filippo Nogarin non può essere il Sindaco di tutti.

A livello amministrativo questo semestre pentastellato ha vissuto di notevoli ritardi, tra ostruzioni e mancanza di risposte dovuti a scelte politiche, cosa che va contro la natura (quella dichiarata eh, mica quella vera!) del Movimento stesso e all’incapacità di governare di Nogarin e i suoi. Va così che l’ospedale nuovo, che verrebbe finanziato interamente dalla Regione ma che l’amministrazione non vuole preferendogli la ristrutturazione di quello vecchio(la legge regionale prevede lo stanziamento dei finanziamenti solo in caso di costruzione e non di ristrutturazione), non s’ ha da fare e il Porto continua ad aspettare l’approvazione del suo nuovo Piano Regolatore (quello vecchio risale al 1952) che è ferma in Comune. L’unica azione che viene ricordata degli ultimi sei mesi prodotta dalla Giunta è stata una denuncia per diffamazione nei confronti di un disegnatore e di un quotidiano locali a causa di una vignetta satirica relativa alla polemica dei rimborsi degli assessori.

Purtroppo, a distanza di sei mesi,devo dire che le mie preoccupazioni iniziali si sono rivelate fondate. Sono state molte, infatti, le volte in cui Nogarin ha dimostrato di non avere la più pallida idea di dove mettere le mani,  dandomi più volte la facoltà di dire “io ve l’avevo detto”, anche se, vista la posta in gioco, ho sempre preferito buttare giù un boccone amaro che prendermi una piccola e inutile soddisfazione. Aspettarsi chissà cosa in questo tempo sarebbe stato stupido, aspettarsi di vedere un atteggiamento diverso mi pare quantomeno lecito. Questo semestre mi ha dato la certezza che improvvisarsi amministratori non basta per essere capaci a farlo, che in politica sarebbe meglio evitare di fare promesse che non siamo sicuri di poter mantenere e che il Movimento 5 Stelle al momento non è in grado di prendersi la responsabilità di governare da nessuna parte.

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