Conosco Valentina davvero da tanti anni. È una di quelle amiche che ti hanno accompagnato nei momenti cruciali della vita e che sai che negli anni ci saranno sempre. Per questo ho voluto interessarmi e dare voce alla questione People Care che interessa da vicino lei e tutti i suoi colleghi, con l’ennesimo licenziamento massivo in città e l’ennesima polemica legata a quell’azienda che già alla sua apertura aveva suscitato clamore per quei contratti a progetto che progetto non erano.
Oltre alla questione in sé, che è assolutamente importante per il lavoro di queste persone, il loro futuro e le loro famiglie, vorrei che questa intervista rappresentasse un punto di partenza per una riflessione sul territorio e sul fatto che l’onda lunga è partita e devastante per la nostra città. Sembra retorico ma è così: è necessario un cambio di passo per l’economia cittadina ed è necessario attivarsi il prima possibile smettendo di vivere di rendita di un passato che non c’è più e di un tessuto economico che si è sgretolato.
Ecco a voi l’intervista.
Ciao Valentina. Come di consueto nelle nostre interviste conosciamoci meglio. Dicci chi sei e che cosa fai.
Sono Valentina Guelfi, ho 35 anni e da 4 convivo. Mi ritengo una ragazza solare a cui piace moltissimo stare in compagnia. Da quando mi sono diplomata ho sempre avuto la fortuna di lavorare ed ho fatto un po’ di tutto: segretaria contabile, animatrice, accompagnatrice turistica, receptionist, per finire poi come operatrice del call center di people Care a Guasticce.
Da molto tempo in città si sente parlare di People Care. Se ti va spiegaci a grandi linee che cosa é successo.
People Care è uno dei due rami di azienda di Contacta spa (l’altro era Voicecare di Torino, chiuso il 1 maggio 2014) che è subentrato a Telegate il 1 giugno 2010. Ha un contratto di 5 anni con la committente Seat Pagine gialle, contratto che scade appunto il 31 maggio prossimo e che non hanno nessuna intenzione di rinnovare, quindi a dicembre hanno deciso di avviare la procedura per il licenziamento collettivo.
Per quale motivo la direzione aziendale ha presi questa decisione?
Abbiamo avuto altre due commesse, Credem e Findomestic, ma dopo un periodo di prova queste sono state portate nella sede di Contacta a Torino senza darci troppe spiegazioni. L’unico servizio che quindi People Care ci ha lasciato è quello del 12.40 e 89.24.24, ma adesso tra le due società non ci sono le volontà di trovare un accordo e prorogare il contratto.
Come é stata comunicata a voi dipendenti?
l 23 dicembre scorso l’amministratore delegato Andrea Fileccia ha richiesto un incontro con le nostre Rsu per comunicare che avrebbero avviato la procedura di legge 223/91. Subito dopo l’incontro i nostri rappresentanti ci hanno chiamati fuori, nel piazzale antistante al call center, per raccontarci i fatti e potete immaginare il nostro sconforto, in più vi ripeto la data: 23 dicembre!!! La società non ha avuto nemmeno un briciolo di sensibilità nell’aspettare magari una settimana per dircelo! E mercoledì 17 marzo abbiamo ricevuto le lettere di licenziamento.
Quali sono stati i tentativi da parte vostra per risolvere la situazione?
Ci siamo subito mossi con scioperi e cortei per far sì che la nostra invisibilità non fosse più tale, per poter dare dei volti ai numeri 12.40 e 89.24.24. Abbiamo ottenuto incontri con le istituzioni locali e finalmente il 14 gennaio il primo tavolo al Ministero per lo Sviluppo Economico con il vice Ministro De Vincenti, People Care, sindacati, Rsu e istituzioni locali.
Che ruolo hanno giocato e stanno giocando i sindacati e come siete strutturati da questo punto di vista.
Hanno avuto un ruolo importante, soprattutto le nostre Rsu, che sono il motore di questa battaglia e ci motivano a non mollare mai e combattere fino alla fine per il nostro diritto di lavorare
Quanto invece vi ha aiutato l’amministrazione comunale?
Il comune di Collesalvetti in veste del sindaco Lorenzo Bacci si è sempre attivato per noi, presente, naturalmente, a tutti gli incontri in provincia Regione o al Mise. Bacci ha lavorato per un periodo nel call center e forse per questo “ci ha presi a cuore”.
Che cosa vorreste?
Dopo l’ultimo incontro che c’è stato al Ministero lo scorso giovedì 26 marzo, abbiamo appreso la totale chiusura di People Care ma la disponibilità di Seat ad una proroga anche per più di 7 mesi. A questo punto vorremmo trovare un imprenditore che abbia la voglia di investire sulla professionalità di 350 operatori che da 10 anni svolgono questo lavoro.
Quali sono le prospettive future della questione?
Al momento è difficile avere prospettive sul futuro, vediamo cosa verrà fuori dal prossimo incontro al Mise, se riusciremo ad avere l’area di crisi a Livorno e se ci sarà qualche società disposta a comprarci. Certo è che i miei colleghi ed io continuiamo a crederci e a lottare per il nostro posto, non si molla!
Scrivi pure quello che vuoi .. Un messaggio finale … Un emozione qualsiasi cosa
In questo posto 9 anni fa ho trovato dei colleghi e molti di loro col passare del tempo sono diventati dei cari amici, quindi per me perdere questo posto di lavoro non significa solo perdere la certezza di uno stipendio che mi aiuta a pagare il mutuo e mi darebbe la possibilità di costruire una famiglia, come alla mia età è normale che sia, ma significherebbe anche perdere una parte di questo vissuto con colleghi/amici.
Alterno momenti di sconforto ad altri di rabbia o delusione, però poi penso che anche se ci stanno provando in tutti i modi, io la mia dignità non la perderò mai, quindi mi rimbocco le maniche e fino al 31 maggio farò tutto quello che si può fare per tenermi il posto di lavoro….Come ho scritto anche su un mio cartello ad una delle nostre manifestazioni “toglietemi tutto…ma non il mio lavoro!”