Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Parliamo di politica, più o meno seriamente.
Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Qui, Radio Londra

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Si, lo ammetto: sono un inguaribile ottimista che soffre nelle utopie romantiche in cui crede. Sono stato e sempre sarò uno zemaniano di ferro, sono 17 anni di fila che faccio l’abbonamento al Livorno Calcio qualsiasi sia la prospettiva stagionale, a rugby ho sempre giocato in prima linea accanto ai giganti di 30kg più di me. Questo mi espone spesso a cocenti delusioni che non mi lasciano troppo di malumore perchè, in fondo, sono attese.

Torniamo qualche giorno indietro: la tv mi ricorda che l’indomani in Gran Bretagna si sarebbero svolte le elzioni politiche. E’ da molto che ho in simpatia Ed Millibrand, ed in particolare da quando ho scoperto il suo soprannome: R-Ed Millibrand, “il rosso”. Per qualche notte ho sognato un’europa a sinistra, dove i partiti al governo di Italia, Francia e Gran Bretagna fossero tutti aderenti al Partito Socialista Europeo. Ho sognato una ventata calda di scirocco rosso che potesse mettere in un cantino la potente cancelliera e il mansueto Rajoy a favore in un’europa finalemnte forte con i forti, vicino ai deboli. Ho sognato tutto questo, eppoi mi sono svegliato completamente sudato e con l’inaspettata vittoria di Cameron, il conservatore inglese, da digerire.
Ma come è potuto succedere? E’ dai tempi delle elezioni perse (qualcuno ancora adora usare la formula “non-vinte”) nel 2013 dal Pd di Bersani che non credo più ai sondaggi, ma stavolta mi pareva scontata la vittoria del Partito Laburista. Ho pensato (ed ho fatto bene) di chiedere aiuto ad un mio caro amico che da diverso tempo vive a Londra. Si chiama Giacomo Fantei ed ha aperto un blog molto interessante che si chiama Lavoraalondra e la rispettiva pagina Facebook “Italiani a Londra” che vi invito a cercare per tutte le notizie sulla City.

Giacomo, cosa è sucesso? Da dove viene questa sconfitta del Labour?
I motivi sono diversi e a dirla tutta, neanche troppo imprevedibili. Prima di tutto i Laburisti stanno ancora scontando le conseguenze della “impopolare” conduzione di governo di 10 anni fa, di Gordon Brown, durante la forte recessione che l’Europa ha attraversato (e sta ancora attraversando). Di fatto questa ha
creato intorno ai Laburisti un alone di sfiducia che a queste elezioni ha dirottato molti dei voti destinati a Miliband verso altri partiti minori o direttamente nelle tasche dei concorrenti Conservatori.

Secondo, ma non meno importante, è il fatto che la Scozia abbia interamente votato per il proprio Partito Nazionalista, accaparrandosi 56 sedute e garantendosi così una sostanziale rappresentanza in Parlamento, a totale discapito però del Partito Laburista.

Inoltre Ed Miliband ha sempre mancato, durante tutta la sua campagna elettorale, di credibilità agli occhi degli inglesi. Si è infatti proposto come il nuovo che avanza, ha posato per riviste, fatto selfie, discusso aspramente prima e cenato poi con Russel Brand (noto comico inglese che tra l’altro ha sempre consigliato di non votare Laburista) e tutto questo non è piaciuto a molti inglesi, Laburisti in primis, i quali da sempre fanno della sobrietà, almeno apparente, una delle caratteristiche principali dei loro politici. Per darvi un idea un giornalista Marc Sidwell che scrive per il City A.M. parla di Miliband come un Laburista retrò anni ‘70 che può offrire solo spettacolo, condannando così il Regno Unito al disastro, mentre descrive Cameron come l’unico Leader in grado di formare un governo. Dagli Opinion Pool (le interviste fatte alle persone durante la campagna elettorale), è saltato fuori che Ed Miliband fosse molto più popolare di David Cameron
durante le rispettive campagne elettorali, ma che nonostante questo molti non lo avrebbero comunque votato, fatto che poi, è stato confermato dagli Exit Poole.

Ultimo ma non meno importante, è la lealtà incondizionata che i Conservatori hanno verso il proprio partito. Infatti, a discapito di tutto ciò che possano pensare dei loro leader e del loro operato, i Conservatori hanno votato, votano e voteranno sempre Conservatore. Questa è stata la solida base su cui Cameron ha fondato la vittoria a queste elezioni, ovvero la certezza che il suo partito non avrebbe disperso alcun voto.

Se quindi ti devo dare una visione finale del perché i Laburisti hanno malamente perso questo giro di elezioni, credo sia giusto dare “a Cesare quel che è di Cesare” , dicendo che a fare la differenza sia stata la più approfondita conoscenza che Cameron ha del sistema elettorale maggioritario inglese. Quest’ultimo infatti notando che: milioni di voti sarebbero finiti “nelle tasche” rispettivamente del Partito Nazionalista Scozzese e dello Ukip (l’equivalente della nostra lega nord), che ci sarebbe stata una totale mancanza di alleanze tra partiti(altra cosa inaccettabile per il popolo inglese) e sapendo infine che i Conservatori mai avrebbero portato i loro altrove ha giocato bene le sue carte, presentandosi come l’unica vera scelta possibile per il Regno Unito. Quindi, anche se Cameron non era la scelta più giusta per il bene del Regno Unito in generale, era comunque la scelta migliore tra quelle a disposizione.
Ecco cosa è realmente successo, tra due mali, hanno scelto quello minore.

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