Parliamo di politica, più o meno seriamente.

Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Parliamo di politica, più o meno seriamente.
Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

Ospedale, se ci sei batti un colpo

Condividi

Facebook
Twitter
Telegram
WhatsApp

L’ospedale di Livorno, quel vecchio ottantenne che continua a sopravvivere in viale Alfieri, ogni tanto batte i suoi (ultimi) colpi. E’ di pochi giorni fa la notizia che il nostro Sindaco ha scritto al Presidente della Regione per chiedere che  i famosi 100 milioni, destinati alla costruzione del nuovo ospedale, siano investiti nella ristrutturazione del vecchio nosocomio, ignorando che la legge 40/2003, promulgata dalla Regione Toscana afferma che gli Ospedali presenti nei Capoluoghi di Provincia, quando non sono più in grado di rispondere alla moderne esigenze di assistenza ospedaliera, non si riqualificano, ma si realizzano ex novo delocalizzandoli (l’unico ospedale strutturalmente anteguerra rimasto in Toscana è quello di Livorno).

La risposta del presidente Rossi non si è fatta attendere, e dalle parole dell’Assessora Saccardi, giunge l’altolà: “la Regione non è un bancomat”. In effetti la risposta non fa una piega; come è possibile concedere un finanziamento pubblico di 100 milioni senza un progetto né un piano di azione? In questo caso il detto è al contrario “vedere cammello, pagare moneta”.

E’  da più di un anno che l’Amministrazione penta-stellata si è insediata nel Comune,  e da più di un anno di ospedale e di sanità in generale,  se ne parla poco o niente. Chiunque vada all’interno della struttura ospedaliera può osservare  quanto i padiglioni siano in cattivo stato, quanto cadono a pezzi. Il padiglione numero due, ristrutturato, è chiuso e non si sa per quale motivo; nei reparti un  bagno è fruibile da 6/8 pazienti,  nei nuovi ospedali è previsto un bagno ogni due persone.

Ogni tanto i consiglieri penta-stellati fanno un giro turistico per il nosocomio per ammirarne  le bellezze architettoniche, non capendo le criticità di cui l’ospedale soffre, criticando anche il tipo di modello ad  intensità di cura che avrebbe caratterizzato la nuova organizzazione  sanitaria legata alla costruzione del nuovo ospedale, ma non presentano soluzioni alternative valide da poter mettere in campo per risolvere questa impasse (da qui il finanziamento negato). Cosa aspettiamo a pretendere che Livorno abbia una sanità adeguata alla città e ai suoi cittadini? Che si voglia o che non si voglia l’ospedale nuovo è una necessità primaria.

La ristrutturazione del vecchio ospedale porterebbe via ben oltre i 100 milioni richiesti dal sindaco grillino al presidente Rossi,  pertanto è più facile ricostruire da zero che ristrutturare un ospedale di ottant’anni.

La locazione  “Montenero basso”  non andava bene alla maggioranza dei cittadini che andarono a votare per il famoso referendum che,  di fatto, non chiedeva un sì od un no alla costruzione dell’ospedale, ma ( è bene ricordarlo a chi ha  la memoria corta)  alla sua ubicazione nei pressi della Chiesa dell’Apparizione. La maggioranza dei  no pronunciati dagli abitanti della periferia sud della città, erano dettati più che da problematiche comprensibili di difficile viabilità, che però avrebbero trovato una soluzione nell’impianto progettuale, dal fatto che gli  immobili del luogo avrebbero potuto  subire una  svalutazione.

Per dovere di cronaca, per stabilire quale sito fosse il più compatibile venne  fatta una comparazione (Ing. Gianfranco Chetoni & Dott. Geol. Leonardo Gonnelli), analizzando le tematiche geomorfologiche, idrauliche, idrogeologiche e sismiche tra più aree. Il primo elemento preso in considerazione fu l’estensione dell’area, che deve essere di almeno 10/15 ettari. Dal “rapporto geologico di prefattibilità e valutazioni ambientali preliminari” risultò che l’area di Villa Serena-Pascoli  presentava maggiori elementi di sostenibilità e minori criticità rispetto alle altre 5 zone prese in considerazione, ovvero: area Picchianti, area Archi (Via di Tramontana), area carcere (zona Padula), area retro Leccia/Scopaia e area Villa Serena.  In  più è un’area molto estesa di circa 26 ettari” ( da il Tirreno del 4/10/2009).

Indipendentemente da quali strade vadano percorse, non è più accettabile lo stallo nel quale siamo incappati. Non è più ammissibile spendere milioni di euro in ristrutturazioni motivati dal fatto che c’è un continuo esodo verso l’Ospedale di Cisanello da parte dei pazienti livornesi a discapito del nostro ospedale.

Livorno deve dare una svolta alla sua sanità pubblica costruendo un nuovo nosocomio. La struttura attuale e la sua organizzazione non sono più in grado di fornire assistenza sanitaria sufficiente ed efficiente  ai  cittadini livornesi. L’ospedale di Livorno ha fatto una lunghissima e tutto sommato onorabile carriera, ben oltre i 67 anni dettati dalla riforma Fornero, ma adesso è giusto mandarlo in pensione.

Ultimi articoli