Nella legge di stabilità in corso di approvazione ci sono nuovamente delle misure che riguardano le imposte sulla casa. Dico nuovamente perché provo a fare un passo indietro per capire cosa è successo in questi anni.
Premetto che la mia proposta si avvicina a quella approvata dal governo Prodi nella finanziaria del 2008 che per l’ICI prevedeva un incremento delle detrazioni sull’abitazione principale diminuendo quindi l’imposta a tutti ed esentandola di conseguenza a circa il 40% delle abitazioni. La riforma non venne mai alla luce perché il governo Prodi cadde e alle successive elezioni vinse Berlusconi che tolse totalmente l’imposta sulla prima casa ad esclusione della categorie A/1 A/8 A/9.
Nel 2012 il decreto Salva Italia introduce l’IMU che di fatto sostituisce l’ICI però con calcolo ed aliquote diverse.
Nel 2014 arriva la TASI (tassa sui servizi indivisibili) che si paga su tutti i fabbricati mentre l’IMU rimane su tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale e alle categorie A/1 A/8 A/9.
Nel fare questo piccolo riepilogo, posso assicurarvi che ho saltato dei passaggi, mi sono perso anche io e non ho parlato dei modi di calcolare le varie imposte: ogni Comune, infatti, ha un proprio regolamento con le aliquote e le eventuali detrazioni e quindi un’analisi specifica risulta complessa.
In tutto questo ci siamo noi contribuenti che ogni anno dobbiamo informarsi o rivolgersi ai CAAF, ai commercialisti ed oltre a pagare le imposte, pagare anche per fare eseguire il calcolo. In questi giorni si sta discutendo della Legge di Stabilità con la proposta del governo di abolire l’imposta per la prima casa ad esclusione delle categorie A/1 A/8 A/9 (ville e castelli) e subito la minoranza PD e SEL hanno dichiarato che è un regalo ai ricchi.
In parte posso concordare, ma se penso ai contribuenti vedo subito che ci sono altre possibilità: oltre all’esenzione per tutte le abitazioni principali, infatti, i cittadini potranno godere di semplificazioni di pratiche e documenti e questo è sicuramente un vantaggio.
Un’ultima cosa: fino a quando non ci sarà una strutturale riforma del catasto, però, le rendite degli appartamenti non corrisponderanno al valore dell’immobile e pertanto una rendita catastale alta non corrisponderà ad un immobile di alta fascia di prezzo.
Se ci dovrà essere una riforma, comunque, l’abolizione della tassa per la prima casa, sembra la soluzione migliore.