È la prima volta che provo a scrivere una recensione su un film, ed iniziare da “Il risveglio della forza” è come per un calciatore debuttare in finale di Champions.
Dunque, se dovessi descrivere le sensazioni che avevo ieri sera uscito dalla sala quest’articolo conterrebbe soltanto gridolini adolescenziali e varie volgarità volte a spiegare quanto fossi entusiasta. Ma, proverò ad articolare come una persona con un’istruzione media, abbastanza nerd da avere i cofanetti DVD sia della prima trilogia che dello “stupro della forza” (seconda trilogia) e che non vuole rovinare i gridolini adolescenziali di tutti coloro che non hanno visto il film nella sua prima serata al cinema non scenderò nella trama. Nota di colore: per poterlo vedere la prima sera i biglietti li ho ordinati il 21 ottobre.
Punto primo: la forza torna ad essere mistica, un dono di pochi eletti e non una malattia del sangue; ogni volta che un umano guarda scena in cui Qui Gon-Jinn misura la densità di Midi-chlorian nel sangue di Anakin ne “la minaccia fantasma” nell’universo un Jedi muore.
Punto secondo: non c’è Jar Jar Binks.
Punto terzo: l’universo di Star Wars è importante nella sua completezza, lasciando la possibilità di creare infinite variabili nella struttura e nella localizzazione dei prossimi film.
Punto quarto: non c’è Jar Jar Binks.
Punto quinto: ottima l’idea di affiancare al cast originale della prima trilogia attori quasi completamente sconosciuti, esattamente come lo erano i protagonisti del primo film al tempo della sua uscita.
Punto sesto: sebbene siano numerosi i riferimenti, anche scenografici, alla prima trilogia “il risveglio della forza” è un film che può vedere tranquillamente anche un neofito di guerre stellari.
Punto sette: che non c’è Jar Jar Binks l’ho detto?
Se a questo ci aggiungiamo John Williams alle musiche e J.J. Abrams alla regia, quell’uomo è un fottuto genio, la Disney di mezzo, otteniamo un kolossal cinematografico che pur stracciando ogni tipo di record negli incassi (200.000.000 di dollari di prevendite per il primo weekend solo in America) non verrà etichettato come un Blockbuster-movie. Otteniamo inoltre una campagna di comunicazione globale che nei prossimi anni diverrà accademia per gli addetti del settore e una nuova generazione di addicted alle vie della forza.
Un punto negativo però c’è: Gollum, lo vedrete statene certi, ma chi se ne frega, non c’è Jar Jar Binks e questo basta e avanza.