Ho raggiunto il mio amico Yari “The worker” Orsini che il 24 Gennaio affronterà in Cina, in un match di MMA, l’atleta Ucraino Magomed Dibirov con all’attivo uno score di 2-1. Il match si svolgerà a regole unificate MMA su 3 round da 5 minuti e l’evento si chiamerà “MMA WORLD CUP”
Ciao Yari, come ti sei avvicinato al mondo da combattimento e come hai intrapreso la strada dell’MMA?
Ho iniziato all’età di sei anni con il jujitsu tradizionale con i maestri Perullo e Sanna, grazie alla mia mamma che mi ha buttato sul tatami. La ringrazierò per sempre per avermi fatto conoscere questo sport, lo devo a lei se adesso sono diventato l’uomo che sono. Ho praticato questa disciplina fino all’età di 18anni arrivando alla cintura nera e competendo nelle mie prime gare di Grappling e Brazilian jujitsu vincendo anche vari tornei, dopo di che sono arrivato ad un punto in cui avevo bisogno di altri stimoli e ho iniziato con la kick boxing alla palestra “Akijama” di Patrizio Rizzoli dove sono stato per sette anni, migliorandomi come fighter nella parte di striking. Ho combattuto nelle discipline K1 e Shootboxe dove nel 2012 ho vinto il titolo italiano che mi ha aperto le porte alla nazionale, partecipando cosi ai campionati del mondo a Tallin (Estonia) e tornando da campione del mondo contro un forte atleta azeirbajano. Ma questo non mi bastava, avevo il desiderio di spingermi oltre ed è in quel momento che ho iniziato con le MMA decidendo di cambiare team per migliorarmi ancora di più come combattente per approdare alla Livorno Fight Team di Igor Nencioni dove mi alleno a 360gradi, dalla lotta libera, al grappling, al pugilato e kickboxing. Qui siamo una famiglia, ci alleniamo e sputiamo sangue tutti insieme, è bellissimo.
La battaglia che ti ricordi con più emozione?
Il match che ricordo con più gioia è quello in cui ho vinto il titolo italiano pro della Kombat League. Mi sono divertito un sacco.
Il 24 andrai in Cina, raccontami come hai avuto questa opportunità?
Sono stato contattato da Michele Piredda per questo match in Cina ed è da tanto che aspettavo questa chiamata perché arrivato a quasi trent’anni anche io voglio la mia opportunità dopo tutto il sacrificio speso in questi anni e ce la metterò tutta, con il cuore, come sempre.
Come stai preparando questo match?
In palestra mi alleno in ogni campo, dalla parte in piedi a quella a terra, con circuiti e pesi. Del mio avversario sinceramente non ho trovato niente, quello che so è che è un russo del Daghestan quindi ad attendermi ci sarà un osso duro ma, come dico io, i cyborg non esistono, ci sono due braccia e due gambe per tutti gli uomini e io andrò a testa alta a fargli vedere di che pasta sono fatti i labronici, con il massimo rispetto. Voglio tornare da vincitore per me, per la mia ragazza, per la mia famiglia, per il mio team, per voi e per l’Italia.
Siamo arrivati alla fine dell’intervista, desideri ringraziare qualcuno?
Voglio ringraziare in primis me stesso per non aver mai mollato e averci sempre creduto nonostante gli infortuni e i momenti bui. Dopodiché i miei compagni, famiglia, ragazza e amici e tutte le persone che credono in me e mi sostengono. Ovviamente grazie a Michele Piredda che mi ha dato questa possibilità!
Grazie Yari per avermi dedicato tempo prezioso per questa intervista, sarò al pc a tifare per te e sono sicuro che tanti altri Livornesi lo faranno. Come dico di solito a ridosso di un match “Andiamo eh”. In bocca a lupo!
So che dei due, uno ne uscirà vittorioso e non sarà una passeggiata ma quello che posso promettervi è che con umiltà, rispetto e grande cuore affronterò questa grande battaglia e lotterò fino alla fine. Vi mando un grosso abbraccio, statemi vicino e fatevi sentire, sarete tutti dentro il ring con me. Andiamo cazzo! Un abbraccio Dario!