Parliamoci chiaro: abbiamo perso il controllo. E lo abbiamo fatto perdendo di vista persone, fenomeni sociali, culture, diritti civili e bisogni. In un’ epoca in cui con 20 euro vai a Berlino e in qualche secondo sei in grado di sapere che cosa succede dall’altra parte del mondo, ci siamo persi. Come singoli e come umanità.
Potrà sembrare demagogica come introduzione ma arrivo al punto. Dopo l’ennesimo attentato, dopo il ballottaggio francese con la Signora Le Pen e dopo le mirabolanti imprese di Donald Trump credo che qualche domanda dobbiamo farcela.
Io me la sono fatta e mi sono risposta che l’odio non ci porterà a nulla. Pensare di chiudere la porta di casa, vivere in un metro quadro tutta la vita con la paura di uscire o pensando di essere migliore di un migrante non è la soluzione.
È la cassa di risonanza della soluzione più facile, alimentata da un populismo che mi fa paura perché ci si ferma ad una soluzione troppo semplice quanto terrificante. Quindi mi interrogo e mi chiedo: cosa possiamo fare? Possiamo proporre un’alternativa all’odio e alla paura.
E l’altra sera mentre leggevo il libro della buonanotte a mio figlio ho capito che nella semplicità della storia era racchiuso un segreto molto prezioso.
Guizzino è un pesciolino nero nato in una comunità di pesciolini rossi: è diverso dagli altri ma nuota velocissimo tanto che quando un grosso tonno mangia gli altri pesci lui riesce a fuggire. Vaga solo nel mare e a poco a poco ne apprezza le meraviglie, fino a quando non incontra una comunità di pesciolini rossi uguali alla sua.
Entusiasta Guizzino va dai nuovi amici e li invita ad andare nel mare per esplorarne le bellezze e loro rispondono che non è possibile altrimenti i grandi tonni li mangerebbero. “Ma non si può vivere così nella paura’” risponde Guizzino e inizia a pensare fino a quando non trova la soluzione: “nuoteremo tutti insieme come il più grande pesce del mare” e spiegò loro come dovevano nuotare vicini ognuno al suo posto e quando ebbero finito disse: ‘Io sono l’occhio”
“E nuotarono nel grande freddo del mattino e nel sole di mezzogiorno, ma uniti riuscirono a cacciare i grandi pesci.”
Ecco la soluzione è qui, in un libro per bambini: accettare chi è diverso cercando di capirlo e cercare insieme, ognuno al suo posto, di andare in una direzione comune e non rimanere fermi in un pezzetto di mare. Come? Intanto cambiando atteggiamento e disposizione d’animo verso gli altri. Dando fiducia a cosa c’è di buono e impegnandoci ad analizzare e conoscere culture e prospettive diverse dalla nostra.
Le polemiche sterili lasciamole da parte per una volta: cerchiamo di fare di più noi al nostro posto per arrivare ad avere anche una rappresentanza politica migliore in grado di creare un grande pesce fatto di pesciolini rossi che possano esplorare il mare.
Banale? No. Possibile? Si.