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Arte Urbana: l’importanza di crescere e di vivere circondati dalla bellezza

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La Street Art nasce a New York intorno agli anni ’70-’80, come un’espressione artistica che si manifesta nello spazio pubblico. Inizialmente percepita dalla collettività come mero atto di vandalismo, oggi se ne riconosce il valore e l’importante ruolo divulgatore di arte e bellezza.

Ma perché è così importante diffondere la bellezza? Potremmo rispondere a questa domanda con una celebre affermazione di Peppino Impastato:

«Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. […] È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore.»

Così il celebre giornalista ci spinge a circondarci di bellezza.

Le nostre città, come la natura, vivono momenti di fioritura e di sfioritura, di ricchezza e di abbandono. Quando i petali urbani cadono al suolo le strade e le piazze restano spoglie, trasandate, degradate.

I quartieri vivono periodi di luce e di buio in linea con le dinamiche socio-economiche del momento, talvolta con strascichi di lungo periodo fatti di saracinesche abbassate e profondo senso di vuoto.

Con la crisi economica, unita all’avvento dei centri commerciali, molti quartieri di Livorno hanno vissuto un periodo di forte crisi, da cui stanno lentamente cercando di riemergere. Tra le iniziative di rigenerazione urbana messe in campo negli ultimi anni, vi è la diffusione di murali in alcuni quartieri della città, tra cui Garibaldi, Borgo Cappuccini, Pontino, Borgo San Jacopo. In questa fase, l’arte diviene parte integrante della scenografia urbana ed entra nella quotidianità dei suoi abitanti.

L’esplosione artistica che sta colorando le vie labroniche, oltre a contribuire al decoro urbano attira l’attenzione del passante e, anche involontariamente, fa scaturire in lui qualcosa: una riflessione, un’emozione o un semplice commento personale.

Che sia l’occhio di un intenditore o quello di una persona inesperta, l’arte pubblica può contribuire a stimolare pensieri, sprigionare emozioni: “Boia, bello vesto” oppure “A me un mi sa di nulla”. In entrambi i casi, l’arte solletica la mente e l’anima di chi la osserva, crea occasioni di discussione e di confronto.

Diffondere opere murarie nelle città permette alle persone più lontane dal mondo dell’arte di accostarvisi, instaurando con essa una comunicazione diretta. Consente ai più giovani di crescere circondati dall’arte, permettendogli di scoprirla mentre compiono le loro attività più quotidiane: andare a scuola, camminare per strada, stare seduti in piazza con gli amici, magari scattandosi selfie con sfondi colorati e condividendoli sulle loro pagine social.

A tal proposito vorrei ricordare uno dei padri della Street Art, Keith Haring, che negli anni ‘80 disse:

“La mia speranza è che, un giorno, i ragazzini che passano il loro tempo per strada si abituino a essere circondati dall’arte e che possano sentirsi a loro agio se vanno in un museo”.

Con la realizzazione di murali l’arte diviene libera, pubblica, accessibile a tutti, e fluttuando nella città permette di mantenere vive proprio quella curiosità e quello stupore di cui parlava Peppino Impastato.

Sapere della loro presenza in città può invogliarci ad alzare gli occhi mentre camminiamo o a sporgerci verso qualche scorcio urbano. Può alimentare il desiderio di scoprire se dietro l’angolo si nasconde o meno un quadro urbano che dà vigore a chi lo osserva e allo spazio su cui si proietta.

L’arte urbana svolge un ruolo prezioso poiché consente, anche e soprattutto alle zone della città meno conosciute, di essere scoperte (e riscoperte) dagli abitanti degli altri quartieri e dai viaggiatori che in una parentesi giornaliera vorrebbero godere di quel fresco respiro che solo l’arte pubblica sa offrire.

A Livorno diverse associazioni culturali (Uovo alla Pop, MuraLi etc.) promuovono la Street Art e organizzano tour alla scoperta delle opere murarie realizzate, descrivendone gli aspetti tecnici e artistici, raccontandone la storia e i significati più profondi e più bizzarri. Questo tipo di iniziative favoriscono la divulgazione e la conoscenza dell’arte urbana, contribuendo alla sua scoperta collettiva.

Avvicinarsi all’arte, imparare a riconoscerla e valorizzarla. Abituarsi alla sua presenza fino a sentirla propria al punto da difenderla, desiderarla, esigerla. Non accontentarsi più di muri spogli, di abbandono e di degrado.

Non è forse questa una possibile interpretazione di “educare la gente alla bellezza”?

Fonte foto: www.mura-li.com/it

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