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Visioni della Livorno che sarà – episodio 11

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In una nuova finestra

La città di Livorno sta discutendo e preparando il nuovo Piano Operativo. E’ l’occasione per immaginare il futuro della città e avere diverse visioni di quel che sarà. L’avvocato Ruggero Morelli ha raccolto alcuni pensieri di concittadini appassionati e ce li ha inviati. Li racconteremo in questa rubrica, episodio dopo episodio. Ecco l’undicesimo.

Da qualche tempo avverto che alcune situazioni sono superate e quindi da cambiare.

Il lavoro faticoso dei piccoli comuni può migliorare con la unione-fusione con altri comuni superando resistenze ormai deboli. Nel caso della nostra costa l’unione di Livorno, Collesalvetti e Pisa dovrebbe essere una fase naturale oltre che necessaria. Il porto, l’interporto e l’aeroporto dovrebbero essere gestiti da un solo centro.

Paolo Fontanelli ci ricordava nel dicembre 2020 che l’area dei comuni di Pisa, Lucca e Livorno poteva essere l’equivalente di una città metropolitana con migliori e maggiori poteri di intervento sui gangli della economia.

Per fortuna dall’aprile 2021 si sono tenute alcune riunioni tra i sindaci di Pisa, Lucca, Livorno e Firenze per discutere del futuro della economia regionale. Superare la storia della Toscana a due velocità e lavorare a un patto per lo sviluppo regionale.

Nel dicembre 2021 questo auspicio è stato sottoscritto durante l’assemblea di Confindustria anche da Nardella, Giani, Salvadori e altri.

Le province dopo la riforma Del Rio, sono enti rimasti a metà del guado. Il legislatore ha l’onere di decidere se farli vivere con rinnovati poteri oppure eliminarli.

Il tema è rimasto in ombra.

Ricordiamo che i vari tentativi di aggregare servizi tra enti locali, consorzi, Ato, Circondari, intercomunali, comunità montane, ecc. non hanno dato risultati positivi.

Il nostro legislatore regionale dovrebbe riprendere l’esame delle autorità portuali, oggi di sistema, perché da una iniziale propensione a una sola autorità regionale passammo a due: Livorno e Piombino, e quella regionale a Viareggio (a lungo commissariata), e lasciammo che il porto di Carrara fosse unito a La Spezia-Liguria.

Nelle cronache di questi giorni è apparsa l’Autorità portuale di Pisa che si occuperà dei canali e dell’Arno sostituendo la Navicelli spa.

Peraltro si può riflettere sull’esito del referendum che ha approvato il taglio al numero dei componenti del Parlamento. Era presentato come l’avvio di riforme per renderne efficiente il lavoro, e alcune di quelle riforme erano state elencate, ma nessuna è stata poi ripresa.

Il primario obiettivo di eliminare una delle due Camere, motivato con la presenza delle regioni che dal 1970 hanno potere legislativo, e la presenza del Parlamento europeo, è stato superato. Così abbiamo un Parlamento in continuo conflitto con le Regioni e un Parlamento europeo che stenta a completare la unione politica.

Aggiungo che dopo i due referendum in Lombardia e Veneto sulla autonomia regionale, e la proposta della Emilia-Romagna, il tema è sparito dall’agenda.

Fonte foto: Pixabay

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