I blasoni hanno vacillato al sole della penisola arabica. La Spagna, sconfitta dal Marocco, è tornata già a casa. Con i quarti di finale, non si potrà davvero più sbagliare nessuna partita, ogni tiro diventerà decisivo. Adesso potrebbero arrivare le sorprese che porterebbero questa edizione nella storia dei Campionati più eccentrici di sempre.
Alla fine degli ottavi, metto giù una breve analisi su questi Mondiali di Calcio.
In modo disinteressato, dato che l’Italia non si è qualificata per la seconda volta consecutiva. Due capitolazioni intervallate però dalla vittoria all’Europeo, a sottolineare la bizzaria e schizofrenia del nostro calcio.
Un campionato del mondo, quello del Qatar, a pochi mesi dagli inizi dei campionati dei club più importanti, quelli europei, non era mai capitato nella storia del calcio. Ma a suon di petroldollari, gli emiri riuscirono a convincere nel 2010 gli allora vertici della FIFA, finiti poi sotto inchiesta proprio per una gestione poco trasparente di alcune dinamiche legate anche a questa edizione dei Mondiali.
Ma dove vorrei puntare il dito è sulla condizione atletica delle migliori nazionali in gara. Almeno sulla carta, con campioni multimilionari abituati a entrare in piena forma a fine stagione, in primavera, proprio per affrontare il finale di campionato e le varie coppe, nonchè gli impegni con le Nazionali, che nella bella stagione si giocano da sempre gli obiettivi più importanti.
Già nei gironi abbiamo potuto ammirare diverse sorprese, con l’eliminazione della Germania, del Belgio e dell’Uruguay e le sconfitte importanti di Spagna, Francia e Brasile contro avversari decisamente più modesti. Ancora oggi fa sensazione pensare alla sconfitta dell’Argentina contro l’Arabia Saudita nella prima partita del girone.
Insomma, i blasoni stanno vacillando al sole della penisola arabica.
Adesso però, con la fase ad eliminazione diretta, i giochi entrano nel vivo, non si potrà più sbagliare nessuna partita, ogni tiro diventerà decisivo e a mio avviso sarà proprio ora che potrebbero arrivare le sorprese che porterebbero questa edizione nella storia dei Campionati più eccentrici di sempre.
Infatti, la prima sorpresa è arrivata: l’eliminazione della Spagna ad opera del Marocco.
Ma battere i mostruosi francesi e i fantasiosi brasiliani resta in ogni caso lo scoglio maggiore – anche se le partite nei gironi con Tunisia e Camerun suggerirebbero il contrario – con una finale già quotata ai minimi storici. Ma a soprprendere potrebbero essere proprio quelle nazionali che hanno potuto concentrarsi con i propri giocatori in una preparazione anticipata, sacrificando in parte le prestazioni nei club per favorire la resa in Nazionale.
Olanda, Argentina ma anche Portogallo (impressionante la facilità con cui si è sbarazzato della Svizzera) sono potenziali minacce da tenere sotto controllo.
Poi, però, anche basta farsi comprare a suon di barili di soldi: che la FIFA metta in campo per la fase finale anche il valore sociale e aggregativo che il calcio ha sempre avuto, anche e soprattutto nelle fasce più povere della popolazione umana.
Gli Europei hanno in alcune occasioni dato notevoli sorprese finali, vedi Grecia e Danimarca. I Mondiali non ancora.
Non succede, ma se succede…