Mod vs i Rocker; perché parlare di uno scontro culturale, quando scrivo semplicemente di divise musicali? Beh, perché, naturalmente, il vestiario era il loro modo per identificarsi e distinguersi fra di loro, e quindi, mentre i Mods venivano visti dai Rockers come dei tossicodipendenti effeminati e snob, i Mods a loro volta vedevano i rivali come dei bulli ignoranti e cafoni, e li consideravano dei “ribelli senza uno scopo”, ossia persone che si ritenevano diverse ma in realtà la loro “ribellione” era soltanto una moda, da qui nascevano le grandi guerriglie nei luoghi dove le due subculture si sovrapponevano o erano di dubbia attribuzione (ad esempio le spiagge), nelle quali venivano utilizzate armi di qualsivoglia genere quali: coltelli a serramanico, mazze o ami da pesca cuciti nei risvolti delle giacche. Esaminiamoli separatamente:
MODS sta per Modernists (nome che deriva dai primi ascoltatori del Modern Jazz), e nell’Inghilterra degli anni Sessanta questa etichetta indicava i giovani ben vestiti. In genere prediligevano le uniformi scolastiche e guidavano sempre scooter italiani come Lambretta e Vespa. I ragazzi si distinguevano per un look raffinato e sofisticato che prevedeva abiti sartoriali italiani con revers stretti, cravatte sottili, camicie button-down, maglionicini di cachemere col girocollo o col collo a V, scarpe a punta, stivaletti o mocassini con le nappe, desert’s boot della Clark e scarpe da bowling. Le cronache del tempo raccontavano aneddoti significativi della passione di questi giovani per lo shopping , come il caso del ragazzo mod che dichiarò che non avrebbe mangiato per poter comprare i suoi costosi vestiti. Amavano personalizzare il loro stile, prediligendo alcuni simboli chiave della loro cultura, tra i quali la Union flag o lo stemma della Royal Air Force, che applicavano spesso sulle loro giacche. Le ragazze mod si vestivano in modo androgino, con pantaloni e maglie da uomo, scarpe basse e giusto un filo di trucco, unico segno di femminilità ammesso erano le vertiginose minigonne, di anno in anno sempre più corte. Col tempo lo stile delle ragazze mod mutò verso scelte meno estreme ed arrivò ad identificarsi con quello della famosissima modella Twiggy, icona per eccellenza delle mod dell’epoca. I Mods, erano soliti far uso di droghe, mentre ascoltavano il rock & roll britannico di gruppi come The Who, The Kinks, The Yardbirds e Rolling Stones.
I ROCKERS vestivano in pelle ed utilizzavano spille ed oggetti metallici, portavano capelli impomatati, basette lunghe o baffi e agli scooter italiani preferivano di gran lunga le motociclette di grossa cilindrata, spesso modificate. L’abbigliamento tipico dei Rockers era ispirato ai re del rock and roll americano (uno su tutti: Elvis Presley) ed era costituito da giubbotto di cuoio borchiato con spille che ricordavano l’appartenenza al “59 Club” (The Fifty Nine Club, conosciuto come il 9, un club motociclistico britannico di rilevanza internazionale il cui stemma è una medaglia bianca con un 59 nero al centro), stivali da motociclista – possibilmente sporchi – o scarpe antinfortunistiche, jeans Levi’s macchiati e sdruciti, fazzoletto al collo – da alzare sul viso durante le guerriglie urbane – ed il mitico Kagney, il berretto di cuoio del quale nessun Rocker avrebbe mai potuto privarsi. In moto erano, invece, d’obbligo occhiali da aviatore e una sciarpa, in genere bianca!Per atteggiamenti e modo di vestire questi erano sicuramente più mascolini, uno stile che si rifletteva in comportamenti spesso violenti e sopra le righe . Non solo il look, ma anche i gusti musicali dei rockers erano molto distanti da quelli dei mods: i loro idoli erano gli artisti bianchi degli anni Cinquanta e Sessanta come Elvis Presley, Gene Vincent e Eddie Cochran.
Film consigliato: un ascolto mi sembrava riduttivo, quindi vi consiglio il film Quadrophenia, tratto dall’omonimo album degli Who; Il film racconta la storia di Jimmy, un ragazzo appartenente alla banda giovanile dei Mods, che in quegli anni si scontravano ripetutamente con le bande rivali dei Rockers.