Le elezioni si avvicinano e come di consueto si presentano immancabili i sondaggi. Ma sono veramente affidabili? I partiti e le forze politiche ci possono fare affidamento? E noi possiamo esserne manipolati?
I più classici e antichi sondaggi vengono svolti telefonicamente: un intervistatore chiama, pone delle domande nel più completo anonimato, registra le informazioni in un data-base e al termine del sondaggio, dopo avere intervistato un “campione rappresentativo della popolazione”, comunica il risultato. Se ci facciamo caso, quando si avvicinano le elezioni spesso un partito o una testata giornalistica commissiona ad un’agenzia un sondaggio (ad ogni richiedente una ben precisa agenzia): vengono utilizzate delle domande, più o meno simili, il campione è sempre più o meno significativo per i vari sondaggi… quello che cambia è il risultato finale; a livello probabilistico, se il campione è rappresentativo e due differenti agenzie fanno più o meno le stesse domande, il risultato dovrebbe essere coincidente (più o meno)… spesso invece non lo è. Il dubbio allora sorge spontaneo, e lascio a voi intelligenti lettori la risposta più semplice.
Altro tipo di sondaggio e’ quello on-line che sta prendendo piede in questa era digitale; ma se i sondaggi storici non erano molto affidabili, chi ci garantisce che questo nuova tipologia di consultazione lo sarà? Prendiamo per esempio alcuni sondaggi on – line fatti dal quotidiano QuiLivorno o da Il Tirreno. La domanda che io mi pongo e’ la seguente: può un individuo votare più volte, falsificando in tal modo il sondaggio stesso? La risposta è si. Vediamo come. Se la piattaforma sulla quale “dimora” il sondaggio è pessima io, terminata la serie dei quesiti, ricomincio e il sistema non mi impedisce di farlo. Se invece la piattaforma è più astuta, riconosce dal mio browser che io ho già risposto al sondaggio e mi impedisce di rifarlo. Ma…. trovata la legge creato l’inganno: o apro un altro browser e ricomincio, oppure resetto la mia “cronologia recente” (per i più tecnici cancello la chace e i cookie) e riparto, semplicissimo! Ma vi sono piattaforme ancora più innovative (o nuovi algoritmi) che riconoscono il mio indirizzo IP; anche in questo caso il modo di raggirare il sistema sta nel fatto che io posso rispondere al il sondaggio utilizzando sia il pc con cui lavoro che anche il computer di casa e pure mio smart-phone… Se non posseggo altri PC oltre a quello mio di casa non c’è’ nessun problema: una volta effettuato il sondaggio online basta spengere e riaccendere il “modem” (router) domestico e il gioco è fatto.
Questa non è una guida su “come raggirare i sondaggi”; serve solo per far capire quanto sono fuorvianti e ingannevoli le indagini sulle intenzioni di voto degli elettori. Ma in America votano “via terminale”; giusta domanda, ma in questo caso l’autenticazione del’elettore avviene tramite seggio elettorale che certifica che l’individuo votante è colui che vota e che non ha mai votato prima per quella tornata elettorale e per di più il voto rimane segreto perché non vi è relazione tra il votante e il voto espresso, cosa che invece accade ad esempio nelle consultazioni sul blog di Bebbe Grillo. Durante le votazioni on-line del movimento 5 stelle, il simpatizzante esegue il Login al sito, tramite username e password e poi esprime la propria preferenza; il server registra il nome dell’ utente che ha votato (registrando anche il voto?) e poi gli impedisce di farlo nuovamente; questo sistema elimina tutte le problematiche riportate in precedenza, ma lascia dei dubbi sulla segretezza del voto e sulla non manipolazione dei dati, ma… questa é un’altra faccenda.