Ad un mese circa dall’apertura del Ca’ Moro, il social bateau ormeggiato a Livorno in darsena vecchia, ho avuto il piacere di intervistare gli artefici del progetto.
Salita sul ristorante-peschereccio, prevale il bianco e l’azzurro dell’arredamento e, una volta seduta, la vista della città è cambiata: in porto vecchio, in mezzo ai pescherecci, attaccati alla terra, ma in mare e davanti al monumento simbolo della città, i Quattro Mori.
Con me Daniele Tornar, ex presidente della Cooperativa sociale di tipo B, Parco del Mulino; Daniela Vianelli, presidentessa della Cooperativa Itinera; Emanuele Barresi, regista e attore, reduce dal successo ottenuto durante questa edizione di Effetto Venezia con lo spettacolo “Le Stanze” proposte dalla Compagnia degli Onesti e Carlo Neri, attore e amico di Emanuele.
In questo piacevole clima ho cercato di capire con Daniele Tornar com’è nato un progetto così importante. Entusiasta mi ha raccontato che tutto ha avuto inizio in modo scherzoso, quando gli è arrivata la notizia che volevano regalare al Parco del Mulino un peschereccio adibito alla ristorazione.
Tutti quanti, increduli e perplessi, hanno poi capito che poteva essere un’opportunità, così si sono buttati in questa avventura.
Il peschereccio era ormeggiato a Viareggio e senza motore e alle prime difficoltà, come spesso accade, scattano i noti “meccanismi di aiuto labronico”: i fratelli Neri portano il bateau in città e poi ASA, ENEL e Autorità Portuale facilitano il percorso per ottenere permessi e allacci.
Un sogno che si avvera! Molti dei bambini del Parco del Mulino adesso sono adulti “e i genitori sperano di vedere i propri figli lavorare”, quale occasione migliore per un gruppo di ragazzi con abilità alternative?!
Il Risto Ca’ Moro è un ambiente protetto e familiare, è un “luogo sicuro per la loro sensibilità”. Inoltre questi ragazzi che ora lavorano sul peschereccio avevano già iniziato qualche anno fa a fare pratica in quest’ambito, seguendo prima un corso di cucina e poi un corso di barman.
Tornar mi racconta che l’area camper in zona Ardenza e il Parco del Mulino è gestito direttamente da loro e sono particolarmente apprezzati perché i loro cocktail sono davvero cocktail: quantità secondo le regole. Nessuno imbroglia!
Tornar si ritiene estremamente soddisfatto, i ragazzi sono entusiasti perché è una cosa che sanno fare quindi non hanno alcuna difficoltà emotiva se non l’emozione di avere finalmente un lavoro.
E come nasce la collaborazione con Itinera?
Daniela Vianelli mi spiega che appena ha saputo di questo progetto ci ha subito creduto e ci ha voluto investire cercando di farne anche un luogo di cultura. Così è nato “Linea di galleggiamento. Storie e incontri sul Ca’ Moro”, serie di appuntamenti con protagonisti: attori, artisti e musicisti che mettono passione nel loro lavoro, come quella – con le dovute differenze – che mettono questi ragazzi lavorando sul bateau.
Carlo Neri sottolinea che “è come se la città fosse sorda rispetto alle esperienze e capacità”, ma stimolati nel modo giusto, tutti rispondono volentieri e in modo positivo.
Questi incontri permettono appunto di aprire le orecchie per ascoltare personaggi come Emanuele Barresi che ha aperto le danze e ci ha raccontato il suo amore per la città e la sua capacità di essere sempre riuscito a coglierne l’unicità e il valore culturale.
A questo punto non mi resta che invitarvi a salire sul Ca’ Moro, la casa del Moro, per respirare quest’aria così particolare e magari assaggiare i piatti tipici della nostra tradizione culinaria senza però aver prima ascoltato il racconto di uno di questi personaggi che ogni giovedì e domenica dalle 19 alle 20 ci deliziano con le loro storie.