Mentre sto scrivendo queste parole, una dipendente della Cooplat è salita sul tetto del Comune di Livorno, minacciando di gettarsi in seguito al precipitare della situazione della cooperativa. Stamani gli “spazzini” si sono presentati in Consiglio Comunale con le lettere di licenziamento appena ricevute: dal 31 dicembre tutti a casa. La seduta è stata sospesa per riprendere con il sindaco Filippo Nogarin che espone al consiglio gli aggiornamenti sul caso Cooplat: “Non vi preoccupate”. La situazione è precipitata più tardi, con la dipendente (secondo notizie di agenzia da confermare) che è salita sulla chiostra. Pare che dopo un breve dialogo con il Sindaco, condotto da una finestrella, abbia avuto rassicurazioni sull’adozione solo verbali dell’adozione del contratto Fise Assoambiente, contrariamente a quanto annunciato in mattinata dal Sindaco. Quando la dipendente ha richiesto un impegno scritto, pare che il sindaco si sia allontanato nei suoi uffici, senza spiegare se andasse a lavorare per risolvere questa vicenda o altre questioni di altra natura.
Sperando che la situazione non volga al peggio, e facendo gli imbocca al lupo ai lavoratori, mi chiedo come si sia potuti giungere ad una drammatizzazione tale di questa vicenda da spingere una donna a minacciare il suicidio per vedere riconosciuti i propri diritti.
Mi rispondo che è grazie alla incompetenza del laureando radiologo di Massa Marco Di Gennaro, nominato alla guida di AAMPS dalla penna di Nogarin che lo definì “il nuovo Steve Jobs”, e dai balbettamenti e cambi di posizione quotidiani del prode Filippo su un argomento così importante per tutti e tanto più per le persone che lo stanno rischiando: il LAVORO.
Smettete i panni degli improvvisati guasconi e indossate i panni della responsabilità, se ne siete capaci. Nogarin, sei stato eletto per dare risposte ai cittadini, ai lavoratori, al territorio: è stato chiarissimo fin da subito che la vittoria è giunta inaspettata, per sbaglio, senza uno straccio di idea. Tutto è fermo, tutto è bloccato, non riuscite a dare risposte a nessuno. In questi 5 mesi sono stati portati a termine gli ultimi atti della vecchia amministrazione: oltre a questo, una querela a “il Tirreno” per i rimborsi agli Assessori. Meritiamo di meglio, ma il sindaco sei te: datti da fare o togli le tende.