Insomma quest’anno niente albero di Natale a Livorno.
Perché? Per “risparmiare”, ci dicono dalla giunta pentastellata.
Sindaco, non se la prenda per l’accostamento con l’odioso protagonista del racconto “A Christmas Carol”, ”Canto di Natale” (e spero che il povero Dickens non si rigiri nella tomba a causa mia) ma è meritato.
Chiaramente non dirò che è colpa dei rimborsi spese per gli assessori che non si fa l’albero (anche se, matematicamente, il rimborso totale a fine anno costa, circa, 37.000 euro, l’albero ben di meno, quindi si sarebbe potuto fare) anche se è questo è il messaggio che la città ha percepito. “Ecco il cambiamento” è la frase che sento ripetere più volte in questi giorni.
Dare la colpa “alla crisi” è fuorviante. “La crisi non ci fa rispettare le tradizioni”, qualcuno sussurra, ma mente sapendo di mentire. La crisi, purtroppo, c’era anche l’anno passato e l’albero c’era (per quanto orrido. Sì, dobbiamo dirlo, l’albero dello scorso anno, col suo futurismo metallico, era agghiacciante). Personalmente penso che chi non ha potuto farsi l’albero in casa, avrebbe avuto piacere a vederlo in Piazza.
Insomma, quella di non fare l’albero in Piazza Grande, è stata, è una precisa scelta di marketing politico: si fa trasparire fra le righe che, se non si è potuto regalare alla città un po’ di aria natalizia, è per colpa delle precedenti amministrazioni. Una lettura politica della faccenda miope e anche un po’ cialtronesca, ma ci siamo abituati, ahinoi.
Concludendo, se la mattina di Natale, uno dei membri della Giunta apre la finestra e vede un ragazzino “vestito a festa” e gli chiede: “Che giorno è oggi?” e vede il bambino un po’ titubante nel rispondere, questi non lo farà per scortesia, ma perché è stranito dalla domanda; infatti, magari, chissà, risponderà: “Come che giorno è? Oggi è Natale, Signore!”.
Chissà, anche la mattina di Natale, si trova un albero da mettere in Piazza. Brutto, secco, ma meglio di nulla.
https://www.youtube.com/watch?v=x6dUgpNknBg