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Dipende dal clima, siamo meteoropatici.

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La vittoria di De Luca in Campania non era così scontata. Eppure, il Sindaco di Salerno è riuscito a raggiungere il traguardo tanto desiderato. Ci avevamo provato nel 2010, con tanto di standing ovation al Congresso Nazionale dell’Italia dei Valori, nel quale Antonio Di Pietro, chiese ai delegati presenti, il “consenso” di inserire il partito nella coalizione del centro sinistra a supporto di De Luca Governatore. Ma in quella elezione De Luca non vinse. E dopo 100 giorni lasciò l’incarico di Consigliere Regionale (sciogliendo da solo il nodo della “incompatibilità”) per poter dedicare tempo pieno alla carica di Sindaco di Salerno.

De Luca è un “personaggett” come direbbe Crozza nella sua straordinaria imitazione, amata anche dallo stesso De Luca. È un uomo molto sanguigno, caratterizzato da un uso del linguaggio a volte molto forte. Come ad esempio le polemiche sulla risposta ad una sostenitrice di Caldoro durante il confronto a SKY TG 24, dove lo stesso Sindaco evita di dare una riposta alla polemica domanda della signorina, dicendo che quest’ultima è in carenza di “affetto”, e ne avrebbe tanto bisogno, ma lui non può darglielo perché non è in condizione (e fa vedere il polso sinistro che è ingessato). Insomma, un uomo dalla risposta sempre pronta e non sempre molto pacata. Anche per questo, a Salerno ci sono molti (moltissimi) che lo amano, e l’hanno sempre sostenuto, ed altri invece che non lo possono proprio sopportare. Famoso per il suo progetto “Cafoni zero” e la sua figura di “Sindaco Sceriffo”, con tanto di diretta televisiva settimanale per aggiornare e far confrontare il Sindaco con i cittadini salernitani.

Gli oppositori di De Luca gli contestano tutta la serie di procedimenti giudiziari che ha in corso e che ha avuto. La maggior parte dei procedimenti riguardano interventi fatti nel Comune di Salerno: opere pubbliche in primis, da autorizzazioni frettolosamente approvate, a nomine non idonee per ruoli amministrativi. In quest’ultimo caso parlo della sua condanna per aver nominato il suo capo staff alla figura di project manager (non prevista dalla normativa degli appalti pubblici). La stessa condanna, che dopo la proclamazione e la presentazione della giunta regionale, lo farà sospendere dalla carica in virtù della Legge Severino. Una Legge fatta in “fretta e furia” con gravi carenze, e che ho già avuto modo di affrontare parlando del caso De Magistris. ( di cui ho già parlato in un articolo in questo blog)

Chiaramente adesso De Luca aspetterà la sospensione che il Presidente del Consiglio dovrà firmare, e subito dopo si adopererà per fare ricorso al Tribunale Ordinario, e non al TAR, visto che il Consiglio di Stato ha detto che la competenza spetta al Tribunale Ordinario. Allo stesso tempo però, il TAR ha sollevato una questione di legittimità costituzionale sulla Legge Severino, e si attende di sapere se la Consulta emetterà sentenza, che sarà non prima di Settembre-Ottobre. Insomma, grande confusione giudiziaria, che sicuramente non giova per la Campania, vista l’immensa mole di lavoro che c’è da fare. Ma restiamo fiduciosi che tutti i nodi possono sciogliersi nel più breve tempo possibile, e che la nuova Giunta Regionale, inizialmente guidata dal Vice Governatore possa effettuare i primi provvedimenti per risolvere diverse emergenze, soprattutto ambientali ed occupazionali.

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