Dai David ai Nastri d’argento: il meglio del cinema italiano. Di Donatella Nesti
Ai recenti premi David di Donatello ben nove statuette (di cui tre importantissime: film, regia e sceneggiatura) per il film che è un viaggio nel cuore della ‘ndrangheta, nel buco nero della Calabria, uno dei centri più mafiosi di Italia: Africo. Tratto, liberamente, dal libro di Gioacchino Criaco “Anime Nere” è la storia di tre fratelli, figli di pastori, vicini alla ‘ndrangheta e della loro anima scissa. Luigi, il più giovane, è un trafficante internazionale di droga. Rocco, milanese adottivo, dalle apparenze borghesi, imprenditore grazie ai soldi sporchi del primo. Luciano, il più anziano, che coltiva per sé l’illusione patologica di una Calabria preindustriale, instaurando un malinconico e solitario dialogo con i morti. Leo, suo figlio ventenne, è la generazione perduta, senza identità. Dagli avi ha ereditato solo il rancore e il futuro è un treno che per lui sembra già passato. Per una lite banale compie un atto intimidatorio contro un bar protetto dal clan rivale. In qualsiasi altra terra, sarebbe solo una ragazzata. Non in Calabria, tantomeno in Aspromonte. È la scintilla che fa divampare l’incendio. Per Luciano è di nuovo il dramma che si riaffaccia dopo tanti anni dall’uccisione del padre. In una dimensione sospesa tra l’arcaico ed il moderno i personaggi si spingono fino agli archetipi della tragedia greca in un mondo sospeso tra la modernità del traffico di droga nelle città del nord ed in quello di un sud ancorato ad una tradizione immodificabile. Un film cupo e realistico lontano dai raccon ti televisivi stile Piovra e ben interpretato da Marco Leonardi, Peppino Mazzotta. Fabrizio Ferracane. Anna Ferruzzo, Giuseppe Fumo, Barbora Bobulova.
“Abbiamo scritto e riscritto i dialoghi, trovato una lingua comune, abbiamo “costruito” il dialetto di Anime Nere – aveva dichiarato il regista alla presentazione veneziana. Gli attori hanno preso dai non professionisti le cadenze, le espressioni, persino le movenze. I non attori invece hanno imparato le regole del mestiere, fatica dell’applicazione, hanno capito che recitare è un lavoro. Si sono mescolati senza soluzione di continuità. Alla fine non li distinguevo più”. Al Festival di Toronto, importante anche per il mercato, Anime nere è stato venduto in Svizzera, Francia con accordi per la Gran Bretagna, Australia, Grecia e Scandinavia.
Sabato 27 Giugno al Teatro Antico di Taormina sono stati assegnati i Nastri d’Argento e a decidere i vincitori il voto dei giornalisti cinematografici iscritti al SNGCI che organizzano, come sempre l’evento. Un vincitore c’è già ed è Il giovane favoloso di Mario Martone, film Nastro dell’anno dei giornalisti per aver vinto la doppia sfida della qualità e, insieme, del successo di mercato. Anche la stampa straniera ha assegnato il Globo d’oro al film di Martone. Matteo Garrone, Nanni Moretti e Paolo Sorrentino, tutti e tre in concorso a Cannes – con “Il racconto dei racconti”, “Mia madre” e “Youth – La giovinezza” erano i candidati al premio dei giornalisti cinematografici italiani nella categoria destinata al ‘Regista del miglior film 2015’. Con loro Saverio Costanzo con Hungry Hearts e Francesco Munzi con Anime nere, entrambi in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.
I premi alla fine hanno visto un 3-3-3. Tre a Youth La giovinezza: Paolo Sorrentino come regista del miglior film 2015, fotografia (Luca Bigazzi) e montaggio (Cristiano Travaglioli). Montaggio che va anche ad “Anime nere” di Francesco Munzi insieme ai Nastri per la migliore produzione (Cinemaundici dei Musini) e per la sceneggiatura (ancora Munzi con Fabrizio Ruggirello e Maurizio Braucci). E infine tre Nastri d’Argento anche a “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone, con il successo dei costumi firmati da Massimo Cantini Parrini (con la Sartoria Tirelli), tra i premi quest’anno più votati. E inoltre Garrone ha conquistato anche i premi per il sonoro in presa diretta (Maricetta Lombardo) e per le scenografie (di Dimitri Capuani).
Sicuramente una buona annata premiata anche dal pubblico che ha apprezzato non solo i registi e gli interpreti già affermati ma anche esordienti come Laura Bispuri con ‘Vergine giurata ‘ e ‘Short skin ‘di Duccio Chiarini. Durante l’imminente apertura delle arene estive sarà possibile vedere i film italiani premiati.