Personalmente, guardando la politica di oggi, mi sembra di avere un “deja-vu”. Circa trent’anni fa in Italia la DC governava a livello nazionale, mentre gran parte dei comuni italiani erano amministrati localmente dal P.C.I. Lungi da me paragonare il Movimento 5 Stelle al Partito comunista, poichè sarebbe assolutamente improprio, ma purtroppo il quadro politico attuale è molto simile. Il popolo è stanco, non ha più fiducia nelle istituzioni. Viviamo in una situazione di costante insicurezza, con la mancanza del lavoro, con la paura di non riuscire “ad arrivare a fine mese”, viviamo con la paura di uscire di casa, insomma, non siamo più sicuri di vivere con serenità nel nostro Paese.
Dopo la sconfitta alle ultime elezioni comunali a Livorno, credevo ad esempio che il mio partito avrebbe capito che qualcosa non funzionava più. Credevo che saremmo scesi in piazza, a fare politica, ad ascoltare i problemi delle persone, le stesse persone che ci avevano tolto il voto cercando di rialzarci tutti insieme, uniti. Ma così ancora non è. Anzi, siamo stati anche per molto tempo abbandonati a noi stessi, quasi dovessimo essere purgati. Salvo vedere molti interessamenti quando i riflettori si riaccendevano, ahimè, sulla città. Come per la vicenda Aamps.
A livello comunale siamo troppo spesso orientati a criticare, a mezzo stampa oppure, come è di moda negli ultimi anni, sui social network, cosa che dubito possa portare grandi utilità. In questi due anni di amministrazione 5stelle la macchina amministrativa è rimasta ferma, bloccata, incatenata, per motivi che ancora oggi non mi sono chiari. Incapacità? Convenienza?
Da come i “grillini” si erano presentati, sembrava che sarebbero stati “il nuovo che avanzava” invece, tra giochi tutti interni, come ad esempio la scelta dei vari C.d.A. di A.a.m.p.s. oppure la nomina del direttore del Teatro Goldoni, insieme a tutte le promesse fatte in campagna elettorale, e mai mantenute, hanno fatto si che Livorno continuasse a sprofondare in una crisi lavorativa mai riscontrata dalle nostre parti. La situazione di crisi nera a Livorno è presente da almeno 5 anni, quando ancora nella nostra amministrazione non erano approdati i “Grillini”, ma al governo di Livorno c’era il mio partito. Le cose però non sono migliorate, ma oggi lo vediamo, peggiorate.
Una parte della crisi proviene secondo me dagli errori e da una sostanziale immobilità della giunta precedente, la quale, è vero, era attanagliata dai tagli del Governo Berlusconi, insieme al congelamento del patto di stabilità. Ma al tempo stesso, in quel periodo, la giunta livornese si chiuse a ricco, senza esporre la situazione in modo chiaro, con i relativi problemi, al popolo livornese. Questo sarebbe servito anche per far capire ai cittadini, che i problemi che Livorno si trovava ad affrontare, non erano derivanti solo da fattori locali.
Ma adesso Livorno è cambiata e sono cambiati i livornesi, i quali, pur di fare uno spregio al PD, sono stati capaci di dimenticarsi la loro, la nostra città. Un esempio in merito lo troviamo nel Maggio 2014, quando, arrivati al ballottaggio tra M5S e PD, “buongiorno Livorno”, lista civica della sinistra, dichiarò che avrebbe “girato” i propri voti al M5S, pur di non appoggiare il Partito Democratico. Ora a distanza di due anni, durante i quali il Sindaco e la giunta non fanno altro che scaricarsi le varie responsabilità, Buongiorno Livorno si è spaccata ed ha perso due consiglieri. Il malgoverno a 5 stelle ne è stata la causa. Ma a noi non resta che accontentarsi di piangere sul latte versato…
Credo che sia arrivato il momento di lasciare per un attimo da parte i partiti, i movimenti ed altre cose, e dedicarsi a Livorno, tutti insieme, parlando, confrontandosi sui problemi della città, facendo iniziative di quartiere, discutendo dei veri problemi di Livorno, lasciando a casa la demagogia e l’odio che in questi anni abbiamo vissuto.
Secondo me i problemi che andrebbero affrontati con estrema urgenza sono: l’emergenza abitativa, la mancanza di lavoro e l’ospedale. Per quanto riguarda l’emergenza abitativa la mia proposta sarebbe quella di riqualificare degli immobili di proprietà del comune, come ad esempio le ex circoscrizioni, il vecchio deposito della ATL, con la collaborazione della Protezione civile la quale gestirebbe tutta la parte igienico sanitaria, dall’acqua potabile, ai bagni chimici, per poi arrivare ad una “social card” con validità di 12 mesi con un importo di 600 euro per dare tempo alle persone in difficoltà di trovarsi un lavoro e un reddito dignitoso.
Per il lavoro giocherei tutto sul porto, a partire dalle riparazioni navali, muovendosi con questa benedetta gara per l’assegnazione del comparto. Punterei inoltre sul turismo, dal momento che in alcune giornate a Livorno sono sbarcati altre 10mila croceristi, dando loro un servizio H24 per far visitare tutta la nostra città, compreso il santuario di Montenero e tutte le altre bellezze che abbiamo, come ad esempio il lungo mare che ci invidiano tutti, o come un bel battello che ”scarrozza” i turisti in tutto il quartiere Venezia, ovviamente sempre tutto con la collaborazione dei cittadini e dei commercianti.
E il punto più forte è il nostro ospedale. Livorno e i livornesi necessitano di un nuovo ospedale. Dobbiamo però rivedere la collocazione dello stesso. Credo che il posto migliore sarebbe la zona di ”Porta a Terra”, per intendersi al di là della variante Aurelia, in questo modo avremmo tutto lo spazio necessario e tutti i collegamenti stradali. Però dell’edificio di viale Alfieri non butterei nulla, anzi, ci costruirei un Polo della salute ed inoltre inviterei l’Università di Pisa ad occupare una parte con alcune facoltà insieme alla costruzione di un campus per gli studenti.
Ecco, in poche righe credo di aver elencato il 50% dei problemi livornesi con delle piccole proposte. Il mio motto è sempre il solito,”meglio una fine spaventosa che un spavento senza fine” Forza Livorno rialzati più forte e arrabbiata di prima.