La prima stagione remiera post pandemia non si scorda mai.
Il timoniere prende la barbetta, a prua si paleggia per tenerla tirata, si sbuffa, sincronizzati come delle locomotive pronte a partire, tutti gli sguardi verso lo starter…rosso…rosso…rosso…verde…bang! Si parte.
8 rioni, 8 timonieri, 80 vogatori, le riserve, i ragazzi dell’under 18 e le ragazze del femminile che incitano dalla spalletta insieme a famiglie e amici, ma quando lo starter spara sparisce tutto, rimane solo il cronometro da far fermare il prima possibile e la voce dell’allenatore che rimbomba dentro la testa “le medaglie si prendono d’estate ma si vincono d’inverno”.
Da settembre a luglio ogni giorno hai aperto la porta della cantina pronto a riempire di sudore la maglia, tante volte hai pensato “ma chi me lo fa fare?”, tante volte hai pensato “quest’anno è l’ultimo”, tante volte avresti preferito essere in qualsiasi altro posto, poi però rosso…rosso…rosso… verde…bang! E si riparte.
Finché il lavoro e la famiglia lo permettono la vita di un vogatore è questa. Un’eterna lotta contro se stessi per aver scelto questo sport, un anno di sacrifici solo per cinque momenti, per cinque spari, solo per alzare le braccia e sentirti per un giorno il re delle città.
Domani finalmente questi ragazzi sentiranno il primo sparo della stagione, la prima stagione completa dopo gli anni della pandemia.
Domani è il Natale degli antifascisti, ma è anche il giorno in cui partirà ufficialmente la stagione remiera della città di Livorno, il giorno del Trofeo Liberazione. Il teatro sarà il porto mediceo, l’ora le 15.00 in punto. Si festeggia la libertà a 38 colpi al minuto tra eliminatorie, semifinali e finale.
Si continua nello specchio d’acqua tra la fortezza nuova e il pontino il 22 maggio, con la coppa Santa Giulia, la patrona della città. È la seconda gara dell’anno, uno sprint in notturna come ultima prova prima del “trittico”.
Il 5 giugno tocca alla Risi’atori, la gara dei vogatori, la maratona del mare: si parte tutti insieme dalla Meloria per arrivare dentro il porto mediceo, 35 minuti di fatica con una sola regola: non ti devi far sorpassare.
Il 25 giugno la Barontini, la gara della gente, il gran premio dei fossi, si sfiorano i muretti e i motori delle barche, la Venezia è in festa e i livornesi ammirano da pochi passi le barche che sfilano veloci attraverso il cuore della città.
E poi il 2 luglio, finalmente, il Palio. Per la gloria, per essere i campioni fino al prossimo anno, davanti alla terrazza finisce la stagione e inizia immediatamente quella successiva.
Forza campioni, oltre i colori, oltre i rioni, per Livorno, serrate. Fino all’ultima palata.