Carlo Tavecchio, per sua fortuna, è nato a Ponte Lambro, provincia di Como e non a Chicago, Illinois, come Donald Sterling (Ex- presidente dei L.A. Clippers), radiato dall’ Nba per una frase razzista detta lontana dai microfoni, e obbligato a vendere la propria franchigia.
Già, in America una frase fuori luogo che viene fuori sui notiziari di tutto il paese può farti perdere il lavoro della vita in un attimo, in Italia una frase altrettanto fuori luogo detta ai microfoni in diretta sortisce solo un po’ di sdegno, ma poco altro e il “buon vecchio” Tavecchio è sempre il candidato N.1 alla presidenza della FIGC.
Il problema non è Tavecchio, ma chi continua a sostenerlo e, al contempo, chi non prende provvedimenti veri su di lui. Perché, diciamolo, nemmeno io credo sia razzista, ha “solo” avuto il cattivo gusto di illustrare un concetto noto a tutti (troppi stranieri scarsi) con un esempio che definire errato è poco.
Dopo tale frase, in America, sarebbe arrivato un Adam Silver (commissioner Nba) qualsiasi a dire: “ Grazie Sig. Tavecchio, ma non siamo più interessati alla sua figura professionale.”
Da noi poco o nulla, c’è da dire che la frase su Optì Pobà ha smosso anche Blatter e Platini, la Fifa ha chiesto alla Figc di indagare, ma il “Tavecchio fan cub” risponde: “Era solo una battuta”.
Certo, era solo una battuta, non per questo l’immagine del calcio italiano (e perché no, dell’Italia stessa) deve essere infangata da una persona sostituibile.
I Fratelli Della Valle e Ferrero si sono uniti ad Agnelli e Pallotta, uscendo allo scoperto e andando contro alla candidatura di Carlo Tavecchio. Quello che mi inquieta (spero non solo me), è il silenzio desolante degli altri, anzi il sostegno “in questo momento difficile”, dei vari “piccoli” presidenti, ma anche di Galliani e Lotito.
Ah ecco, Lotito, l’uomo che in primis ha spinto la candidatura di Tavecchio, colui che dalla sua elezione riuscirebbe a dirigere le fila della Lega e della Federazione. Da notare, infatti, alcune dichiarazioni di Minala (Centrocampista della Lazio, celebre per problemi legati alla sua età), che vanno a difendere il futuro presidente, nonostante l’identikit di Optì Pobà sia perfettamente rappresentato dalla sua persona
Che Lotito abbia fatto una telefonata al ragazzo e pilotato le sue parole? Pensare male è troppo facile.
A questo punto spero solo in una decisione presa da Malagò, presidente del Coni, che potere decisionale non ne ha, ma il libero arbitrio gli consente di esprimere la sua posizione in merito a questa vicenda, e poi giovedì incontrerà sia Tavecchio che Albertini.
Non credo che farà l’Adam Silver, ma non posso pensare nemmeno che, mentre tutti all’estero sono indignati, noi italiani non si batta ciglio e si faccia rimanere tutto così com’è, come sempre.